sabato 28 marzo 2009

Un atlante dei beni comunitari

Questo tema dei community assets mi piace proprio. Tanto che ci vagheggio sopra. Mi vedo a bordo di un camper (rigorosamente a basso impatto ecologico) girare l'Italia per censire i beni comunitari: struttura, proprietà, storia, modalità di gestione, ecc. Il tutto per comporre un atlante, magari anche in versione on line. Un progetto per i prossimi dieci anni. Intanto ho spedito il documento inglese a una decina di interlocutori. Finora una sola risposta "vera" (e non il solito generico apprezzamento che è quasi peggio del silenzio o del rifiuto).. sob!

mercoledì 25 marzo 2009

Il tesoretto dei community assets

Alle volte dimentichiamo che c'è una parte molto materiale dei beni relazionali. Case, terreni, ecc. di proprietà di e/o gestite da organizzazioni comunitarie. Sono i community assets di cui beneficiano, anche nel nostro paese, molte organizzazioni nonprofit e imprese sociali in una gamma di situazioni davvero diversificata: dai beni confiscati alla mafia (i community assets della "comunità maledetta"?) fino a strutture di enti pubblici e religiosi (monasteri, colonie estive, strutture di accoglienza, ecc.). E' peraltro una radice storica che affonda nelle forme di gestione collettiva di alcuni beni cruciali per la sopravvivenza delle comunità arcaiche (pascoli, boschi, ecc.) e di cui rimane qualche fossile organizzativo (come gli usi civici trentini). Se solo si censissero questi beni, valorizzandoli e sostenendone una gestione comunitaria (o il ritorno ad essa, evitando scivolamenti verso forme di gestione mercantili o stataliste) ne uscirebbe davvero un bel tesoretto, utile per fare sviluppo in questa fase di crisi. In tutto questo arrivano gli inglesi che ci studiano sopra e soprattutto ci costruiscono intorno politiche pubbliche (leggi qui e qui).. Che rabbia!

martedì 24 marzo 2009

Cosa succede in città

Si apre fra qalche giorno, proprio quando sarò a Roma per lavoro, la seconda edizione del festival delle città d'impresa. Tutto sull'innovazione, come il nostro Workshop sull'impresa sociale di settembre. Devo comunque riuscire ad andarci, almeno a qualche appuntamento.. per trovare ispirazione.

lunedì 23 marzo 2009

Reports Collector

Mi piacciono molto le pubblicazioni in forma di rapporto (molto meno i manuali anche se ne ho scritto uno). Dopo un paio sulla cooperazione sociale, sto cercando di coordinare il primo rapporto sull'impresa sociale. Nel frattempo provo a costruire una sorta di biblioteca fatta solo di rapporti. Il primo, un classico, è il Social Watch 2008 dedicato, indovinate un pò, alla crisi!

martedì 17 marzo 2009

La vita quotidiana dell'Istat

E' segnalata proprio oggi l'uscita di un interessante volume dell'Istat sulla vita quotidiana delle famiglie italiane. Ci sono un sacco di dati, molto diversi: dall'utilizzo dell'autobus, al consumo di bevande gassate, ma guardandoci dentro si possono trovare informazioni utili. Ad esempio qualche dato che riguarda l'impegno politico e civile, piuttosto che il volontariato sociale. Vorrei scrivere qualcosa su questo. Che succede ai beni relazionali al tempo della crisi?

domenica 15 marzo 2009

Ralf.. fa la cosa giusta!

Sono stato alla fiera Fa la cosa giusta a Milano per un seminario organizzato dalla rivista Valori su l'impatto della crisi finanziaria sul terzo settore. Una argomento che mi ha messo.. in crisi. Mi ha ispirato un articolo di Ralf Dahrendorf apparso su Internazionale qualche settimana fa. E' stato utile per capire come collocare il ruolo di questo settore nella congiuntura attuale. C'è tanta, forse troppa, riflessione sulla definizione e sull'articolazione interna e poca, e quella poca molto ideologica, sul ruolo e sulle potenzialità reali del terzo settore di affermarsi come "pilastro" e non come "epigono" dei processi socioeconomici. Credo che un buon punto di partenza siano le funzioni svolte dalle organizzazioni che ne fanno parte: advocacy, produzione, erogazione; il tutto in vista di obiettivi di interesse generale (quasi sempre declinati su base locale).

mercoledì 11 marzo 2009

From consortium to hub?

Il futuro delle strutture di supporto per l'impresa sociale. Sarebbe il titolo (e sottotitolo) di una bella ricerca che mi piacerebbe fare per mettere a confronto le diverse strade percorse dalle imprese sociali per fare innovazione attraverso le reti. La immagino come la prosecuzione di un lavoro fatto con alcuni colleghi italiani e inglesi e che è apparso, in sintesi, in una recente pubblicazione dell'Ocse (e che non ho ancora avuto modo di sfogliare). Accanto al percorso tradizionale, tutto bottom up e incrementale, che passa attraverso le organizzazioni di rappresentanza e coordinamento del settore (come consorzi, federazioni, ecc.) si affianca, soprattutto all'estero, il modello delle agenzie, come gli hub (in apertura anche a Milano), che promuovono (incubandola) innovazione sociale seguendo percorsi di tipo top-down guidati da un approccio "sistemico" al cambiamento. In Trentino c'è chi pensa di far incontrare / incrociare questi due percorsi mettendo in connessione i consorzi della Federazione delle cooperative (in primis quello della cooperazione sociale) con la tecnostruttura pubblica che sostiene l'infrastrutturazione economica e imprenditoriale del territorio. La ricerca potrebbe fare da acceleratore di questo percorso di convergenza, come al Cern di Ginevra. Sperando di non generare un buco nero.

Etichette:

Peer review

Ho scritto un report sulle politiche pubbliche a sostegno delle imprese sociali di inserimento lavorativo. Si tratta di un progetto europeo che prevede, fra l'altro, un'attività di revisione paritaria (peer review) tra i diversi paesi coinvolti. In attesa della prima sessione una collega mi ha segnato questa peer-review europea sulle politiche di protezione sociale e di inclusione. Questa si che è roba seria!

Etichette:

venerdì 6 marzo 2009

Finalmente (forse).. impresa sociale e cultura

Parte un progetto su impresa sociale e cultura con il consorzio delle cooperative sociali trentine. Era un mio pallino da tempo. Siamo in fase di delimitazione del campo di indagine. Abbiamo scelto un approccio ampio - rileviamo tutto dalla serata evento alla rassegna teatrale - e incrementale. Molte cooperative sociali infatti hanno iniziato a impegnarsi sul fronte culturale per integrare e qualificare la loro offerta di servizi. Dunque il teatro come terapia per le persone disabili, il cinema per sensibilizzare la comunità locale sulla malattia mentale, ecc. Siamo però anche alla ricerca di imprese culturali "autentiche", anche se magari non ne sono consapevoli o non sono costituite formalmente con come imprese. Vagando per il web sono venute fuori molte risorse: enti di ricerca e società di consulenza, giornali, pubblicazioni varie. Aggiornamenti man mano che procederemo..

Etichette:

martedì 3 marzo 2009

Tutti sul carro di Muhammad

Trionfale è forse eccessivo, ma il tour italiano di Yunus sta avendo grosso risalto sui media, anche per la notizia che aprirà una sede della sua Grameen bank nel nostro paese grazie a una partnership con Unicredit. Da qui in poi sarebbe il caso di fare qualche considerazione sulla visibilità delle organizzazioni italiane di impresa sociale e su tutte le iniziative che, in questi anni, hanno lavorato per garantire un più efficace accesso al credito.

Etichette: