venerdì 27 febbraio 2009

Un master sui processi

Mi hanno segnalato questo master. Interessante per i contenuti ma anche per l'impostazione. Mi sembra che la formazione "sugli oggetti" (le Pmi, il nonprofit...) o le funzioni (marketing, gestione delle risorse umane...) sia in crisi, presa da una tendenza all'iperspecializzazione (che peraltro serve poco per entrare nell'odierno mondo del lavoro). Meglio cavalcare i processi.

giovedì 26 febbraio 2009

Su con la vita don Gnocchi!

Il settimanale Vita dedica un bel paginone ad una lettera del '51 di don Gnocchi. Il fondatore della famosa istituzione di assistenza per disabili si lamenta, fin troppo, con una sua ex collaboratrice della deriva burocratica e tecnicistica dell'organizzazione da lui stesso creata. Una situazione da manuale: il fondatore che si trova di fronte al passaggio, inevitabile, dalla fase nascente dove prevalgono relazioni "calde" alla formalizzazione di ruoli, funzioni, processi. Che sia un passaggio difficile per chi ha costruito la struttura è comprensibile, ma dalle parole del religioso traspare una sofferenza dovuta a un'eccessiva rigidità ad accettare.. le rigidità inevitabili del nuovo assetto. Ma se l'organizzazione don Gnocchi è sopravvissuta al suo fondatore è merito anche di un pò di sana burocrazia. L'importante è il mix di carisma e organizzazione formale, non la prevalenza dell'uno sull'altro.

venerdì 20 febbraio 2009

Citazione per partire

"Nell'epoca della conoscenza il valore si concentra sull'immateriale, sull'informazione, sull'idea, sul senso dei prodotti. Non è un caso che le strutture preposte alla generazione di innovazione e alla generazione di senso abbiano una forma molto simile". Ho trovato questa frase in un qualche numero della rivista Nova Review, quella dei radical chic del Sole. Parto da qui per tentare di scrivere un position paper in vista del prossimo Workshop nazionale sull'impresa sociale dedicato al tema "innovazione e impresa sociale".

martedì 17 febbraio 2009

Impresa sociale: la lista dei desideri

Cosa fare per promuovere l'impresa sociale. Un listone di desiderata. Da integrare e magari anche mettere in ordine di priorità.

- Promozione di una campagna informativa a livello nazionale che, facendo leva sulla nuova legge, faccia conoscere l’impresa sociale.
- Armonizzazione delle agevolazioni e dei benefici di legge riconosciuti alle diverse forme di impresa sociale (ad esempio quelli riconosciuti alle Onlus), per favorire una maggiore fruibilità dei diversi modelli.
- Ampliamento ulteriore delle “materie di particolare rilievo sociale” che definiscono l’attività di impresa sociale (ad esempio il commercio equo).
- Adozione di un bando nazionale per il finanziamento di progetti innovativi di imprenditorialità sociale.
- Estensione alle imprese sociali delle agevolazioni per la costituzione e l’avvio d’impresa e per la creazione di reti e distretti.
- Possibilità di accedere alle risorse pubbliche attraverso forme di amministrazione condivisa, ma anche di avvalersi di ulteriori risorse che sostengono in modo determinante la produzione di beni e servizi (ad esempio donazioni).
- Definizione chiara delle competenze e avvio delle attività da parte degli organismi ai quali sono attribuiti compiti in materia di vigilanza, monitoraggio e raccolta periodica di dati: ministeri competenti, regioni, camere di commercio, ecc.

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lunedì 16 febbraio 2009

La piccola onda cresce

Ciao in un momento di pausa dalle vostre molteplici attività collegatevi a questo sito e inserite “impresa sociale” nel campo “cosa”. Guardate il risultato: 370 e passa organizzazioni. Non tutte sono imprese sociali ai sensi della nuova normativa perché il database pesca dalla denominazione dell’impresa e non da un codice di forma giuridica. Ma al di là di questo, il numero di soggetti che sembra aver consapevolmente scelto di aderire alla normativa è comunque superiore alle poche unità paventate dai molti (questi sì) profeti di sventura (che vogliono autoavverare).

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Fse: saccheggio governativo?

Qualche giorno fa si è chiuso un lungo braccio di ferro fra Stato e Regioni. Oggetto del contendere era la quota di risorse economiche di provenienza regionale (una sorta di co-finanziamento "cash" da 2,6 miliardi di €) da inserire nel budget anti-crisi, in particolare per il finanziamento degli ammortizzatori sociali. Uno dei settori su cui si è concentrato il "rastrellamento" del governo è stato il Fondo Sociale Europeo (FSE). Una risorsa strategica per molte organizzazioni di terzo settore e imprese sociali grazie alla quale hanno avviato in questi anni numerose iniziative di politica attiva nel campo del lavoro, dei servizi sociali ecc. Una rivincita delle politiche passive.

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domenica 15 febbraio 2009

Inizio (e fine)

Salve, in questo blog pubblicherò alcuni miei materiali semilavorati, in attesa che diventino "ufficiali" (se mai lo diventeranno). Riguarderanno in genere il mio lavoro, dunque attività di ricerca e intervento sulle organizzazioni nonprofit e le imprese sociali. Il blog dovrebbe aiutarmi a organizzare le idee e soprattutto a raccogliere stimoli. Stiamo a vedere cosa succederà... Intanto ecco il link a un wikibook per capire meglio di cosa mi occupo (spero).