lunedì 29 giugno 2009

Questo non se lo fila nessuno

Questo blog porta bene.. praticamente tutti i semilavorati sono poi diventati realtà. Ma c'è sempre l'eccezione alla regola. Un intervento su impresa sociale e innovazione scritto per essere pubblicato molto "in alto" (non dirò dove neanche sotto tortura) e oggi in cerca di adozione. A questo punto lo libero.. tolgo la firma e lo lascio a chi me lo chiede. Capisco che l'argomento può non essere super eccitante ma, come si dice, c'ho messo dell'impegno.

mercoledì 24 giugno 2009

Back to the future col microcredito

Ho trovato questa news che elenca tutte le banche di credito cooperativo che erogano prodotti di microcredito. E' una lista lunghissima. Anche di considerazioni a corollario, del tipo: il welfare è tornato ad essere (almeno in parte) una questione di soldi, non più erogati secondo i canoni della redistribuzione pubblica e neanche attraverso la filantropia privata, ma con la finanza (seppur sui generis). Curioso, soprattutto di questi tempi. E poi ancora. Ma quante di queste banche cooperative hanno provato a creare qualche link col sistema dei servizi sociali? O all'opposto quanti dei servizi sociali hanno provato a coinvolgerle? Forse erano troppo invischiati nei tecnicismi della "progettazione partecipata". Eppure questa si che è davvero la frontiera del "sistema integrato dei servizi sociali" riprendendo il titolo di una legge pluricitata e studiata finita nel tritacarne del federalismo del centro-sinistra che l'aveva voluta. Per non parlare poi del fatto che molti produttori di servizi di welfare sono anche cooperative. Ma di intercooperazione, ora, non mi va proprio di parlare. La retorica a certe ore della notte è deleteria.

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lunedì 15 giugno 2009

Terzo settore: ma quante facce hai?

Leggete questa notizia (la incollo perche Redattore Sociale ha anticipato quel comunista di Murdock e blinda le notizie forse anche facendosi pagare, non ho ben capito).

INCHIESTA. Roma: tagli agli organici, educatori sempre più precari, 7 mila bambini senza posto, famiglie escluse dalle graduatorie nel pubblico. E in 5 anni le strutture private sono cresciute di 150 unità superando quelle comunali (196 contro 191). La denuncia dei sindacati di base: "Il comune spinge verso la privatizzazione". Penalizzati i figli dei precari: più punti a chi può dimostrare di avere un lavoro a tempo pieno, tagliato fuori chi ha un contratto "atipico". Gli sfoghi delle educatrici: "Siamo sempre di meno". Graduatorie ferme al '97, in stand by 150 vincitori dell’ultimo concorso del 2005: sarebbero 600 le educatrici-supplenti nella capitale secondo Rdb-Cub.

– Liste d’attesa anche per i nidi privati: i genitori si organizzano. Al quartiere Pigneto il comitato di genitori ''Chiedo asilo!'' si mobilita contro la carenza di servizi, con il sostegno dei nonni sempre più chiamati a supplire il ruolo di educatori. Lo scorso anno il 60% delle famiglie è rimasto fuori dalle graduatorie.

- Sono 120 le "tagesmutter" capitoline. Tante le operatrici che hanno attrezzato microasili familiari. Il servizio è finanziato al 50%, il costo orario per le famiglie è di 3 euro per 100 ore, superate le quali si paga la tariffa piena. In casa un educatore per massimo 5 bambini. Per i genitori è "un servizio utile, ma ancora troppo caro e poco educativo".


Trovo che la news sintetizza davvero bene la contradditorietà del terzo settore (dell'impresa sociale in particolare) anche nel modo in cui viene raccontato dai media (pure da quelli "specialistici"!). Da una parte il privato (sociale) che erode gli spazi del welfare pubblico con servizi low cost e di bassa qualità (sfruttando soprattutto il costo del lavoro). D'altro canto lo stesso sociale (privato) che si auto-organizza per darsi risposte (visto che evidentemente lo stesso welfare pubblico di prima non ci arriva). Il bello è che grattando la patina della superficialità mediatica emerge una effettiva differenziazione interna che merita, sempre più, di essere marcata (o, se preferite, certificata, accreditata, marchiata, ecc.). Buona notte.

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domenica 7 giugno 2009

Imprendi come magni!

Mi sono accorto che tante mezze idee su questo blog sono diventate qualcosa messo "nero su bianco" come si dice. Allora serve! (a me almeno). A proposito sto pensando a qualcosa su impresa sociale e cibo. In fondo cosa c'è di più relazionale? Vedo gas che fondano coop sociali. O iniziative tra welfare e non welfare come questa. Ci devo un pò pensare.. anzi devo trovare ancora esperienze, ad esempio nell'ambito della produzione.